ARCIDIOCESINDI MANFREDONIA - VIESTE - SAN GIOVANNI ROTONDO
UFFICIO DI PASTORALE FAMILIARE
Festa della famiglia (19 giugno)
La festa si terrà a San Giovanni Rotondo Occuperà tutta la giornata (9,30 - 18,00)
Il Programma generale prevede:
+ accoglienza
+ riflessione guidata
+ celebrazione eucaristica
+ pranzo (le famiglie di San Giovanni Rotondo ospiteranno a pranzo le altre famiglie che vorranno e che lo faranno sapere per tempo)
+ proposta di un musical sulla famiglia
+ preghiera (presso il Santuario di San Pio)e conclusione L'Arcivescovo sarà presente tutta la giornata
l figli, che "dovranno" venire, faranno un cammino a parte con gli animatori
La partecipazione sia comunicata man mano che maturi la condivisione in gruppo, possibilmente entro il 31 maggio e non oltre il 5 giugno
Tre giorni di formazione (1 /2 / 3 Iuglio)
Si inizia alle h. 16,00 delle si conclude dopo il pranzo del 3 luglio
La Tre Giorni si terrà a Vieste - Centro di spiritualità "San Salvatore"
E' residenziale (ci sono solo 40 posti che saranno assegnati in ordine di iscrizione) La quota per la Tre Giorni è di € 50,00 a persona (trattabili ... )
I figli non pagano (perché gli adulti pagano qualcosa in più anche per loro)
Sono ammessi anche i pendolari che possono anche pranzare e/o cenare al modico prezzo di € 6,00 a persona
La Tre Giorni è rivolta a coloro che già operano o che intendono operare nella PF, naturalmente in accordo con il Parroco o il Responsabile
Guida per la Tre Giorni sarà il "Direttorio di Pastorale Familiare", per poter pensare insieme ed incominciare ad organizzare una PF comune. Ogni operatore di PF non può non conoscere, e bene, questo documento dei Vescovi italiani. Chi non lo avesse faccia di tutto per procurarselo, magari chiedendo al Parroco. Durante la Tre Giorni sarà possibile comprarlo (€ 8.00)
Non avremo specialisti questa volta. Ognuno porterà la propria esperienza e proveremo a progettare qualcosa insieme lavorando sullo stile del "laboratorio".
Le prenotazioni arrivino man mano che si maturi la decisione e comunque non oltre il 19 giugno. Anche il condividere pranzi, momenti liberi, preghiere etc. ci farà bene.
Don Vincenzo
(Responsabile Ufficio di Pastorale Familiare Diocesana)
Per le adesioni e ulteriori informazioni, contattare Matteo Lombardi/Mattia Prencipe Referenti Gruppo Famiglia della parrocchia San Lorenzo Maiorano in Cattedrale, Manfredonia.
I PRIMI PASSI DELLA PASTORALE FAMILIARE DIOCESANA
1-2-3 Luglio 2011, si è svolto il primo campo scuola Diocesano sulla Pastorate Familiare. Della nostra parrocchia hanno partecipato tre coppie del gruppo famiglia, di seguito per chi volessè approfondire sono a disposizione il materiale delle tre aree di lavoro (laboratori):
1° La Pastorele delle coppie;
2° La Pastorale delle famiglie giovani;
3° La Pastorale del gruppo familiare.
In più potete osservare la galleria fotografica delle tre giornate. Qui sotto è riportata l'indroduzione:
Arcidiocesi Manfredonia - Vieste - S. Giovanni R.
Centro di Spiritualità e Preghiera
SS. Salvatore
Campo scuola per famiglie
L'evolversi dei modelli familiari e il ruolo delle famiglie miste
Coppie in crisi, celebrazioni matrimoniali in declino, natalità in stallo. Da alcuni anni è questo il refrain che ricorre nelle analisi sulle famiglie in Italia, con elementi che suscitano delle approfonalte riflessioni non solo nel campo delle ricerche socio-statistiche. Oltre a ciò, va pure considerato che sono sempre più numerose le coppie che scelgono di formare un nuovo nucleo familiare al di fuori del matrimonio, con una tendenza che appare in continua crescita. Anche gli studi più recenti, peraltro, confermano come la trasformazione degli stili di vita e dei costumi che contraddistinguono le sfere relazionali ed affettive della società italiana continuino a ripercuotersi sensibilmente sui modelli familiari, sia ad intra che ad extra.
È dal 1972, anno in cui si celebrarono 418.944 matrimoni (vale a dire 7,7 matrinoni ogni 1.000 abitanti), che è in atto un decremento inarrestabile del numero delle celebrazioni. Da oltre trentacinque anni, dunque, se si eccettuano la parentesi dei primi anni Novanta e il picco del 2000, la diminuzione del numero dei matrimoni celebrati risulta irreversibile. A confermare questo scenario sono i dati più recenti fomiti dall'lstat, secondo cui i matrimoni celebrati in Italia erano 284.410 nel 2000, mentre sono scesi a 246.613 nel 2008, corrispondenti a circa 4 matrimoni ogni 1.000 abitanti (cfr. Istat, il matrimonio in Italia. Anno 2008, 8 apri1e 2010). A diminuire sono in particolare i primi matrimoni, quelli celebrati fra celibi e nubili, essendo passati da 391.767 nel 1972 (vale a dire Il 93,5% del totale) a 212.476 nel 2008 (pari all'86,2%). Va pure rilevato che i primi matrimoni vengono celebrati sempre più tardi riguardo all'età dei nubendi. le spose alle prime nozze nel 2008 avevano in media circa 30 ami, mentre gli sposi 33 anni. Nel 1972, invece, tati dati erano rispettivamente pari a 24,1 e 27,4 anni.
Nel corso del 2008, di pari passo con la diminuzione delle prime nozze, si è registrata una crescita dei secondi matrimoni (o successivi) e dei matrimoni misti. Le seconde nozze erano solo il 6,5% del totale nel 1972, mentre nel 2008 hanno costituito il 13,8%, con un incremento che è da associare alla notevole crescita del numero dei divorziati. Nuzialità; questi ultimi sono passati in soli due anni dal 7,3 per mille abitanti del 2007 al 6,8 del 2009.
Gli italiani preferiscono la separazione dei beni
Matrimoni civili e separazione dei beni sono due opzioni sempre più diffuse in Italia. Lo afferma un rapporto Istat secondo cui nel 2009 sono state celebrate con il rito civile 85.771 nozze e la separazione dei beni e' stata pari al 64,2% e ha superato la quota di quelli in regime di comunione in tutte le regioni, raggiungendo il 65,90.10 nel Nord-ovest Sul fronte delle unioni civili, l'Istat ha rilevato che nonostante nel 2009 ce ne siano state 4.811 in meno rispetto al 2008 (-5,8%), questa differenza e' dovuta in larga misura alla riduzione dei matrimoni con almeno uno sposo straniero, 4.574 in meno rispetto al 2008 (-14,3%). In termini relativi, tuttavia, la percentuale dei matrimoni celebrati civilmente e' rimasta sostanzialmente invariata nel 2009 e nel 2010 rispetto al 2008 (il 37%). Il dato medio nazionale nasconde profonde differenze territoriali: sono celebrati con il solo rito civile oltre i1 48% dei matrimoni registrati al Nord, il 44% di quelli registrati al Centro, mentre nel Sud questa proporzione è del 20%. Solo 15 anni fa, hanno sottolineato gli esperti dell'lstat, l'incidenza dei matrimoni civili non arrivava al 20% del totale delle celebrazioni e l'aumento della quota è uno dei tratti più evidenti del mutamento in atto nell'istituzione matrimoniale. La scelta sempre più frequente del rito civile è da attribuire in parte alla crescente diffusione sia dei matrimoni successivi al primo, sia di quelli con almeno uno sposo straniero, poiché queste nozze sono prevalentemente celebrate col rito civile. Questa scelta, tuttavia, riguarda sempre più spesso anche le prime unioni: nel 2009 oltre un quarto delle nozze tra celibi e nubili e' stato celebrato in questo modo. Considerando solo quelle in cui gli sposi sono entrambi italiani, l'incidenza e' stata pari a piu' di uno su cinque, una proporzione quasi raddoppiata in 15 anni. Osservando, infine, la distribuzione geografica della quota dei primi matrimoni con rito civile di sposi entrambi italiani, l'Istat ha rilevato che hanno scelto di celebrare le prime nozze con il rito civile il 28% degli italiani che risiedono al Nord, il 25% di quelli che risiedono al Centro e il 14,5 nel Mezzogiorno.
L'Eurispes: In Italia è boom di separazioni e divorzi
E' boom di separazioni e divorzi in Italia, in un contesto in cui i matrimoni sono comunque in calo. Lo rivela il rapporto Eurispes "Osservatorio famiglie", che nel periodo compreso tra il 1995 e il 2008 ha registrato un incremento di separazioni e divorzi rispettivamente del 61% e del 101. Nel 2008 le separazioni sono state 84.165 e i divorzi 54.351 (rispettivamente +3,4% e +7,3% rispetto al 2007). Questa tendenza, insieme alla diminuzione dei matrimoni e all'aumento delle convivenze e delle famiglie monoparentali e ricostituite, ha. testimoniato per l'Eurispes, un indebolimento della famiglia tradizionale: "si può parlare di un cambiamento nei rapporti tra i sessi e negli stili di vita, ma soprattutto nel costume e nella concezione dell'istituzione familiare", si legge sul dossier. Secondo il rapporto, inoltre, sempre più spesso la rottura riguarda unioni di lunga durata: il 70,8% delle separazioni e il 62,4% dei divorzi coinvolgono coppie con figli.