Tutti gli interessati all'acquisto del libro celebrativo dei 70 anni dei dipinti e alcuni cenni storici sulla nostra Cattedrale, si possono rivolgere direttamente al parroco don Fernando Piccoli.
Intervento del Canonico
don Fernando Piccoli:
(Parroco della Parrocchia San Lorenzo Maiorano in Cattedrale - Manfredonia)
I DIPINTI DI NATALE PENATI
Intervento del parroco, presente nella Cattedrale, nel 70° della realizzazione
Saluto ai partecipanti
E’ con intima gioia, che accolgo voi tutti ed in particolare, il Dott. Roberto Penati, in occasione della presentazione del libretto, che richiama all’attenzione collettiva i dipinti della chiesa Cattedrale e del loro autore, Natale Penati, nel 70° anniversario dalla realizzazione (1940 -1941).
Porgo i cordiali saluti di S.E. Mons. Michele Castoro, assente per il pellegrinaggio del gruppo diocesano in Terra Santa. Nella presentazione del libro il nostro arcivescovo ha scritto per questa ricorrenza: Liturgia e arte sono due valori che, nella celebrazione cultuale, costituiscono una unica realtà. Il loro stretto rapporto è rilevato anche dal Papa Paolo VI che, nel discorso agli artisti del 7 maggio 1964, così si esprime: “ Il nostro ministero ha bisogno della vostra collaborazione. Perché, come sapete, il nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’inafferrabile, di Dio. E in questa operazione, che travasa il mondo invisibile in formule accessibili, intelligibili, voi siete maestri.[…] e la vostra arte è proprio quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità”.
E conclude: All’autore e curatore di questo opuscolo commemorativo esprimo la più viva gratitudine con l’augurio di una buona accoglienza da parte dei lettori.
Agli ospiti qui presenti, rappresentanti dell’Amministrazione comunale, alla Direttrice della Civica Biblioteca di Manfredonia, agli esponenti degli Uffici curiali, agli estimatori dell’arte e della storia, a voi fedeli ed in particolare al Cav. Dott. Roberto Penati, nipote del pittore Natale Penati e curatore del libro, che oggi presentiamo, i ringraziamenti più sinceri da parte mia e da parte della comunità parrocchiale.
Permettetemi, prima di entrare nel cuore del nostro appuntamento, di salutare e ringraziare i restauratori della Ditta Maddalena Leonardo, che proprio ieri hanno terminato i lavori sul dipinto della Crocifissione, riportandolo, con rispetto e professionalità, propria di chi ama l’arte, all’originale splendore.
Intervento del parroco
Come ha ricordato il nostro arcivescovo, esiste un’alleanza felice tra fede ed arte, che si sveglia nella mente quando ci fermiamo di fronte ai dipinti di Natale Penati, in Cattedrale. Unione così profonda da potersi definire spirito e corpo del messaggio biblico, fondamento della nostra vita cristiana.
Il 20 dicembre 1931, giorno dell’ingresso in diocesi dell’arcivescovo metropolitano Mons. Andrea Cesarano, la chiesa Cattedrale si presentava adorna di opere d’arte, ma con le volti e le pareti bianche, che invitavano ad un arricchimento pittorico.
Così, nel 1940-1941 ne fece cambiare il volto, rendendola splendente con i numerosi dipinti ( ridimensionati nel 1973) realizzati dal pittore milanese Natale Penati.
Quelli che attualmente ammiriamo, si possono raccogliere in tre tematiche.
Il ciclo evangelico:
I quattro evangelisti – nei pinnacoli della cupola - altare al centro
l’Annunciazione a Maria;
la Natività;
l’Autorità apostolica di Pietro nella Chiesa;
la Crocifissione di Gesù;
la Conversione di S. Paolo.
Le testimonianze della fede, trasmessa dalle Sacre Scritture e celebrate nella liturgia.
Il mistero della risurrezione di Gesù è contenuto nel dipinto della Glorificazione del vescovo Lorenzo Maiorano, Titolare della chiesa, partecipe della vittoria di Cristo Signore.
Il ciclo della Tradizione viva della fede del popolo di Dio.E’ visibile nei dipinti del presbiterio e sulla volta della navata.
Comprende l’Assunzione di Maria – volta centrale della navata (Verità della fede fin dall’età apostolica)
Le tre raffigurazioni del presbiterio ( 1940- laterali; 1941- fondo ) che rendono visibile i più significativi momenti del ministero pastorale del Santo Vescovo sipontino.
Dopo l’oblio in cui cadde la devozione al Patrono ( V secolo) della nostra diocesi, gli affreschi commissionati dall’arcivescovo Mons. Andrea Cesarano e realizzati da Natale Penati hanno il merito di ripresentare gli interventi di Dio nella storia della nostra terra e nella vita degli uomini che l’anno abitata, favorendo nell’uomo di oggi, l’apertura del cuore alla fede.
La terza tematica raffigurata è il ciclo angelico. Ne sono espressione gli angeli conservati dopo l’intervento del 1973, in particolare :
I piccoli angeli sul transetto della cantoria e sul rosone della volta, sopra l’organo antico;
gli angeli in preghiera, nelle lunette degli altari laterali;
i due angeli con il simbolo mariano,sull’arco della cappella di S. Giuseppe
Questi dipinti richiamano la partecipazione degli spiriti celesti alla Liturgia,
che unisce noi, Chiesa peregrinante, con la Chiesa celeste, dove saremo “concittadini degli angeli dei profeti e dei santi…” , nostra meta e nostra patria.
Ai dipinti di Natale Penati, alla ispirata decisione di Mons. Andrea Cesarano e all’opera di quanti, a vario titolo, sono intervenuti in questi ultimi decenni, dobbiamo la documentazione artistica di ciò che siamo e di ciò che saremo.
Della nostra identità : discepoli di Cristo nella Chiesa e testimoni del Vangelo. Del nostro futuro: persone trasfigurate nel Risorto, nella gloria del Padre, mediante la vita secondo lo Spirito di Dio.
Dall’alleanza tra arte e fede, una memoria viva, che siamo chiamati a trasmettere alle nuove generazioni.
don Fernando Piccoli
Parroco della Parrocchia San Lorenzo Maiorano
Manfredonia 12 novembre 2011
Intervento del Cav.
Dott. Roberto Penati:
(Nipote del pittore Natale Penati da Milano)
“NATALE PENATI,
pittore Milanese nella Cattedrale di Manfredonia” Presentazione Ufficiale Volume celebrativo del LXX° Anniversario Dipinti di Natale Penati nella Cattedrale di Manfredonia.
di Manfredonia 12 novembre 2011
ore 19,00
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Eccellenza Arcivescovo Mons. Michele Castoro
Reverendo Parroco della Cattedrale Can. Don Fernando Piccoli
Signor Assessore alla Cultura di Manfredonia
Carissimi tutti Fedeli e Cittadini di Manfredonia,
mi sento particolarmente onorato e felice di partecipare a questo incontro che vede radunati Autorità Religiose e Civili insieme alla popolazione di Manfredonia e nel quale vogliamo celebrare la ricorrenza del 70° anniversario dei dipinti della Cattedrale di Manfredonia e nello stesso tempo ricordare un artista e maestro che ha saputo con il suo talento, dare lustro alla Vostra città: il pittore Natale Penati da Milano.
Fare memoria di un artista significa rendere omaggio non solo alle sue doti artistiche ma anche a coloro che hanno permesso la realizzazione di opere così insigni.
Vogliamo allora ringraziare tutte le Autorità Religiose che si sono succedute alla Cattedra Vescovile della Diocesi Sipontina, a partire da Mons. Andrea Cesarano, (principale fautore del progetto di restauro della Cattedrale di Manfredonia nel 1940-1941) a Mons. Valentino Vailati e Mons. Vincenzo D’Addario, (che hanno realizzato i due restauri conservativi del 1973 e del 1997), a Mons. Domenico D’Ambrosio per giungere sino all’attuale Arcivescovo Mons. Michele Castoro, che ha contribuito ai più recenti restauri dei dipinti della Cattedrale.
Un grazie deve essere rivolto anche alle Autorità Civili presenti e soprattutto alla popolazione di Manfredonia che con il suo concreto contributo ha reso possibile l’attuazione di opere così imponenti e che oggi possiamo ammirare nel loro autentico splendore.
Così si esprimeva il giornale “Il Popolo di Roma” del 31 dicembre 1941: “30 dicembre. Dopo due anni di intensi lavori è stata riaperta al culto della cittadinanza la nostra Cattedrale dedicata a San Lorenzo Maiorano. La bella commovente cerimonia è stata onorata dalla presenza dell’Eccellenza Dolfin, Prefetto di Foggia. Tutta la nostra popolazione è accora alla sua Chiesa Madre che l’amore e lo zelo dell’Eccellenza Cesarano, Arcivescovo di Manfredonia ed Amministratore di Vieste, hanno voluto completamente restaurata ?…?Non essendo più decenti le condizioni del maggior tempio di Manfredonia per iniziativa dell’Arcivescovo Cesarano nel 1939 il Tempio è stato chiuso al culto per procedere a vasti lavori di restauro che hanno dato alla chiesa un decoro degno della sua alta importanza storica e della sua missione spirituale. Opere queste di grande mole consistenti in natura muraria ed in vasti affreschi, questi ultimi occupando oltre tremila metri quadrati di pareti e di volta, con una grande potenza suggestiva per la gamma coloristica in essi trasfusa dal pittore Natale Penati di Milano. La sacra espressione dei volti, la gamma coloristica fanno di queste pitture delle autentiche opere d’arte, nelle quali il pittore ha profuso tutta la sua squisita sensibilità e tutta la sua incomparabile perizia”.
Nella ricorrenza del 70° anniversario dei dipinti che avviene quest’anno 2011, si è pertanto pensato di dare vita ad un’iniziativa editoriale che potesse lasciare una significativa traccia di riferimento nella secolare tradizione storica della Cattedrale Sipontina.
Abbiamo quindi unito la nostra volontà ed il nostro impegno con quello del Parroco della Cattedrale, Don Fernando Piccoli, che voglio di cuore ringraziare per la sua sensibilità e disponibilità a partecipare all’iniziativa, riuscendo così a portare a termine il volume che oggi presentiamo per la Vostra lettura.
Con questa pubblicazione, si è voluto porre all’attenzione della gente comune e dei critici d’arte la figura e l’opera di un pittore che, attraverso l’espressione dell’arte sacra, ha saputo trasmettere ai suoi contemporanei ma anche a noi, uomini del XXI° secolo, quei valori imperituri di profonda umanità e di fede religiosa e artistica, che ognuno di noi continuamente è alla ricerca nella propria esistenza.
Non posso quindi nascondere l’emozione che provo nel ricordare quegli anni in cui mio nonno paterno, il pittore Natale Penati, è stato protagonista indiscusso in terra Garganica, definito dai suoi collaboratori “Maestro d’arte e di vita”, che attraverso la sua presenza di artista ha lasciato una viva memoria delle sue opere che hanno visto la loro massima espressione nei dipinti realizzati nella Cattedrale di Manfredonia.
Come ho scritto nella presentazione del volume, “nel 1970 sono entrato per la prima volta nella Cattedrale di Manfredonia accompagnato da mio padre Angelo, sono rimasto colpito, quasi attonito, dall’imponenza degli affreschi che ornavano le pareti, la navata e la volta dell’abside della Chiesa. Ogni dipinto era come il tassello di un mosaico, in una fantasia pittorica di scenari, figure e prospettive, di cieli, madonne, angeli e santi che si potevano osservare ovunque si volgeva lo sguardo. Un trionfo di colori e di luce che inondava l’animo in contemplazione di tanta maestosità e che sapevano trasfondere nel cuore quei sentimenti di fede e di devozione che la tradizione popolare ha saputo tramandare nel corso dei secoli. “Penati da Milano” è la firma che appare sugli affreschi ed ora, a distanza di tanto tempo, potevo ammirare di persona l’opera che il pittore aveva realizzato, suscitando in me moti di commozione e, nello stesso tempo, di stupore e di gioia. Era arrivato in terra Garganica nel 1933, lui sconosciuto artista milanese, dopo aver vinto un concorso indetto per il restauro della Chiesa di Santa Maria delle Grazie in San Marco in Lamis. Venuto dalla lontana Lombardia, si era trovato immerso in un mondo che lo aveva subito affascinato ed il suo animo d’artista si era così potuto incontrare con la cordialità e la semplicità delle persone del luogo. Con diuturno impegno e grande capacità, lavorando con dedizione e serietà, seppe farsi apprezzare da tutti, e nuove opportunità gli si presentarono quando nel 1935 fu incaricato di affrescare diverse chiese in San Giovanni Rotondo, tra le quali la Chiesetta del Convento dei Frati Cappuccini dove conobbe Padre Pio da Pietrelcina, mantenendo con il Santo un rapporto di amicizia anche dopo il suo ritorno a Milano. Poi la grande opportunità. L’incontro con l’arcivescovo di Manfredonia mons. Andrea Cesarano, che nel 1939 affida all’artista il restauro della Cattedrale Sipontina, opera che impegnerà il pittore per circa due anni, sino alla fine del 1941. E fu trionfo, fu apoteosi”
Mi ha inoltre particolarmente colpito la testimonianza di un Vostro Sindaco il dr. Michele Magno che alla fine degli anni ‘80 scriveva dicendo che “conobbi Natale Penati nel l935, quando, subito dopo i lavori di restauro della chiesa Stella Maris di Manfredonia, distante pochi metri dalla mia abitazione, egli vi dipinse gli affreschi. Avevo diciott'anni. Per mesi e mesi trascorsi nella chiesa tutto il mio tempo libero, affascinato dal suo modo di disegnare e di dipingere, nonché attratto dalla sua bonarietà. Egli, prima tracciava a carboncino i contorni delle figure molto alla svelta, poi, con impressionante disinvoltura, dava i colori, delicati e riposanti, non sempre attenendosi ai disegni abbozzati. Ricordo che a uno degli angeli affrescati, inaspettatamente diede il volto di un giovane a lui molto caro - il manfredoniano Michele Renzulli - suo aiutante ed apprendista. Nella Cattedrale di Manfredonia vi sono affreschi dello stesso pittore, di notevole valore artistico e da cui traspare una imponente potenza suggestiva.
la persona meno esperta, è colpita dalla forza espressiva delle immagini, dal tono luminoso e distensivo dei colori, nonché dall’armoniosa composizione d’assieme dell’arte di Natale Penati”
Anche lo stesso Michele Renzulli, che ho incontrato nel 1984, mi ha raccontato del rapporto privilegiato che aveva avuto con l’artista, ricordando il felice periodo trascorso con il pittore e di come avesse lavorato con lui come aiutante decoratore, in Cattedrale e nella Chiesa Stella Maris ed in diverse Chiese di San Giovanni Rotondo, definendolo “buono, dalla personalità riservata, artista di valore e lavoratore assiduo, non amava vantare le proprie qualità artistiche ma con la sua arte sapeva realizzare degli autentici capolavori".
Un altro suo collaboratore tuttora vivente, Michele Caruso Senior, nel 1941 appena sedicenne, aveva collaborato con il pittore nell’esecuzione degli affreschi della Chiesa Madre di Rignano Garganico e per ricordare la sua figura di uomo e di artista ci ha lasciato un Memoriale dove descrive il pittore “un padre” citando la sua massima di vita, il suo aforisma: "imparare l’arte della pittura bisogna amarla. Tu devi avere amore per il lavoro. Devi vivere dentro di te l'opera che stai realizzando”. Una lezione di vita in poche parole, dense di saggezza e di profondo realismo, dettate soprattutto dal cuore di chi aveva conosciuto il sacrificio e l'impegno della vita lavorativa ancora adolescente e che aveva saputo dare valore ai "veri valori" nei quali credeva fortemente: la famiglia, il lavoro, il suo animo ricco di fede.
Certamente la presenza dell’artista è ancora viva in mezzo a noi e le testimonianze che continuamente raccolgo ogni volta che vengo in questa vostra bella città me ne danno la certezza, anche perché la Vostra Amministrazione Comunale ha voluto rendere omaggio all’artista intitolando un piazzale della Vostra città al nome di Natale Penati.
Penso quindi che non vi sia circostanza migliore che prendere tra le mani questo volume, per poter meglio apprezzare i dipinti che il pittore ha realizzato nella Cattedrale.
Potrete allora vedere raffigurati i dipinti con alcuni particolari che mettono in risalto le qualità dell’artista. Vi troverete anche immagini a confronto tra come era la Chiesa prima e dopo i due restauri del 1973 e del 1997. Si è fatto riferimento alle tecniche utilizzate per eseguire i dipinti a guazzo, la preparazione delle pareti e dei colori di terra che venivano usati per dipingere le figure e gli sfondi. Per ogni dipinto o serie di dipinti è stata fatta una descrizione particolareggiata, con riferimenti ai testi sacri ed analizzando la composizione in ogni dettaglio. Emergeranno anche alcuni particolari interessanti quali il volto di San Lorenzo che assomiglia a quello dell’Arcivescovo Cesarano e quello dell’Arcangelo Gabriele che riprende il viso del figlio del pittore, Angelo.
Il volume è stato arricchito anche di fotografie in bianco e nero recuperate dagli Archivi della Soprintendenza alle Belle Arti di Bari e di notizie tratte da fonti personali della famiglia del pittore dalle quali emerge una fitta corrispondenza con l’Arcivescovo Cesarano ma anche del rapporto avuto con un’altra figura importante dell’epoca, Padre Pio da Pietrelcina che l’artista aveva conosciuto durante la sua permanenza a San Giovanni Rotondo dove dipinse ben sette Chiese.dipinti sono qui a testimoniare la versatilità e la maestrìa del pittore a cominciare dal grande affresco centrale del presbiterio che racchiude in sé tutta la storia di Siponto: San Lorenzo Maiorano, l’icona della Madonna e tutta la popolazione della città in atteggiamento di devozione e di preghiera. Il dipinto è stato restaurato nel 1974 dal pittore locale Luigi Vetere che ha completato la figura centrale del quadro che all'epoca era coperta dalla cattedra vescavile.
Possenti nella loro rappresentazione i due quadri laterali nel presbiterio con l’apparizione a San Lorenzo dell’Arcangelo Michele e l’incontro del Santo Vescovo con Re Totila, riuscendo ad ottenere la liberazione della città.
Nella volta del presbiterio troneggiano i quattro Evangelisti quasi a proteggere la parte ove è ubicato l’altare maggiore.
Si continua sulla volta della navata dove sono rappresentati la Gloria di San Lorenzo, l’Assunzione di Maria Santissima e l’Annunciazione alla Vergine Maria, tre dipinti accomunati dall’atmosfera eterea ed inneggiante al Signore Dio.
All’ingresso, nello spazio organo-coro sono rappresentati angeli cherubini mentre sugli altari laterali, sono raffigurati la Conversione di San Paolo e la consegna delle chiavi del Regno.
Per concludere con i dipinti situati nell’altare alla vostra sinistra con la rappresentazione della Natività e della Crocifissione. Per questi due dipinti occorre ricordare che sono stati recentamente restaurati ed in particolare quello della Crocifissione è stato oggetto proprio in questi mesi di un pregevole restauro conservativo che ha ridonato tutto lo splendore iniziale
Al termine di questa presentazione, voglio ancora una volta ringraziare tutti Voi per quanto avete fatto per onorare la memoria del pittore Penati e per l'accoglienza e l'ospitalità che sempre mi riservate ogni volta che ritorno in questo luogo e che mi ha permesso di intrecciare la mia vita con quella della Vostra Comunità Manfredoniana, e ritrovare così, come accadde a mio nonno il pittore Natale Penati da Milano persone care ed amicizie vere e profonde.
Roberto Penati
nipote del pittore Natale Penati
Manfredonia, 12 novembre 2011